Salvador – Ostensorio – da don Emilio


3455_nCaro don Sergio
Il Corpus Domini è stato celebrato nella nostra città di Salvador l’altro giorno, giovedi 26 maggio.

Anche noi, come molte parrocchie, abbiamo vissuto la bella processione serale tra le viuzze della favela.

Non nascondo che  ancora una volta mi ha assalito una grande emozione: portare Gesù tra la mia povera gente, passare nelle stradine attraversate da bambini che si rincorrono giocando, giovani e anche ragazze che per un istante guardano ammutoliti, uomini e donne che bevono, i molti evangelici (protestanti) sulla porta di casa o alle finestre a sbirciare, galline e cani che attraversano la strada … mi pone sempre la domanda se Lo amo veramente al punto di desiderare che proprio tutti lo possano incontrare!

4903_nE poi lo spettacolo della mia gente in processione!

In silenzio, cantando, pregando.

Quattro fermate in quattro luoghi differenti ci hanno consentito di meditare la Misericordia di Dio per il suo popolo e per ciascuno di noi. La macchina che ci ha seguiti con l’altoparlante era un po’ sgangherata ma ce l’abbiamo fatta a diffondere la nostra voce ai quattro canti.

Prima di uscire in processione, al termine della Santa Messa in una chiesa gremita ho pronunciate queste parole (che ritraduco in italiano dal portoghese).

“Con molta emozione porto quest’anno Gesù presente nell’Eucarestia attraverso questo bellissimo Ostensorio! E’ giunto il momento che possiate vedere coi vostri occhi quello che a parole già vi ho detto varie volte. Alcuni sacerdoti e i cattolici di un’area geografica prossima alla mia città, in Italia, hanno voluto aiutarci e, attraverso le varie offerte raccolte nelle sante Quarantore, ci hanno permesso l’acquisto di un bene preziosissimo. Prezioso non solo perché dorato, ma per la Presenza che lo abita stasera e che lo abiterà ogni nostro giovedi, quando adoriamo il Santissimo. Ringrazio a nome vostro tutti coloro che con sacrificio hanno voluto aiutare la nostra comunità. Questa sera in particolare li sentiamo vicini e uniti a noi, anche se non conosciamo i loro volti. Che questo regalo ci aiuti a sperimentare che non siamo soli ma facciamo parte di un grande corpo che è la Chiesa.”

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Inutile dire l’applauso, poco “liturgico” ma sincero, che è scoppiato.
Poi, passando per i vari “tappeti” (immagini composte sul terreno e che richiamano l’Eucarestia) la processione è partita, segno di un popolo in cammino verso una meta bella e sicura.

Vi siamo gratissimi.