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ecco il file audio della lectio del 12 gennaio
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3° incontro
BATTESIMO
LA PROMESSA CHE DA’ SPERANZA
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Mt 28, 18-20
Domenica 12 gennaio 2025
ore 16.00 | Lectio divina a Giussano
vai alla pagina completa Lectio Divina 2024 e 25
MAGISTERO DELLA CHIESA
Discorso alla Città; Sant’Ambrogio 2024
In ogni cultura e religione il tempo non è lo scorrere delle ore e dei giorni nella durata interminabile e anonima, ma è un ritmo che in sintonia con la natura dà un significato all’alternarsi del giorno e della notte, delle stagioni e degli anni. L’interpretazione del tempo in molte tradizioni religiose prescrive la festa per rendere culto alla divinità e per rendere possibile ai devoti il riposo e la gioia.
Nelle Sacre Scritture sono prescritti il riposo settimanale, le feste annuali. L’antica legge comanda di celebrare gli anni del Giubileo come anni di riconciliazione sociale con la remissione dei debiti e di riposo della terra come momento di grazia. Dal libro del Levitico (Lv 25,8-13):Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà.
La tradizione dell’Anno Santo come anno di speciale indulgenza e riconciliazione è stata ripresa dalla Chiesa cattolica fin dal 1300 e ogni venticinque anni essa ripropone l’anno giubilare.
Papa Francesco ha indetto l’Anno Santo nel 2025 con la bolla “Spes non confundite” invita tutti a essere pellegrini di speranza. Il Giubileo segna il tempo e invita a una pausa nel nostro “fare” che è come costretto da un ingranaggio fatale. Una pausa in cui potersi porre le domande “economiche” veramente essenziali: che cosa ho ricevuto? Che ne ho fatto? Che cosa ho generato? «Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?» (Mt 16,26).
Il Giubileo contiene un messaggio di giubilo, di gioia, di sollievo che deve interpretare la stanchezza della gente, della terra, della città come appello, provocazione, indicazione di cammino.
Il Giubileo che il Papa ha indetto per l’anno 2025 è un’attuazione storica del “principio sabbatico”: se Dio ha sentito l’esigenza di riposare, così occorre lasciare anche agli esseri umani e alla terra la possibilità di farlo. Il “principio sabbatico” custodisce il mistero del cosmo come dono di benevolenza e creatività. Senza il rispetto di tale principio, non solo non c’è più festa, ma viene a esaurirsi lo spazio dello spirito umano: la stanchezza non trova sollievo, l’umano affaticato non vive le condizioni per una ri-creazione. Il riposo è essenziale agli uomini come alla terra.
Domande per la comunicazione nella fede:
– Il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo: siamo sommersi da informazioni, ma senza la formazione si annega e non si naviga. Quali sono i miei punti di riferimento, affinché io possa evangelizzare le mie attese ed i miei sentimenti?
– Il cielo si aprì e discese lo Spirito Santo in forma corporea: so cogliere e accogliere i segni di speranza che nel quotidiano la Provvidenza non ci lascia mancare?
– Proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo: gioia, speranza e vita quotidiana possono stare insieme? Mi apro a questo richiamo straordinario per il vivere ordinario?